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La multinazionale è sponsor del nuovo report sull’energia sostenibile

Come può l’Europa raggiungere i suoi obiettivi di rinnovabili entro il 2030? Questa complessa domanda trova parziale risposta proprio grazie ad EATON e alla pubblicazione del quarto rapporto ETRI (Energy Transition Readiness Index) di REA (Association for Renewable Energy and Clean Technology). Lo studio stila una classifica dei vari mercati elettrici e quanto risultino preparati alla transizione energetica dal punto di vista imprese/investitori, gettando così nuova luce sulle best practice necessarie per raggiungere entro sette anni l’agognato obbiettivo della decarbonizzazione.anno.

Ancora indietro Germania e Regno Unito, l’Italia…

L’ETRI prende in esame, secondo specifici parametri, lo stato dell’arte in termini di azioni o strategie di transizione energetica in 14 nazioni europee e relativi mercati dell’elettricità. Un indicatore tra i più rilevanti guarda al divario della produzione energetica da fonti rinnovabili e il livello di flessibilità associata di cui lo stesso avrebbe teoricamente bisogno per raggiungere gli obiettivi previsti dal piano FitFor55 per il 2030. Un divario che pare, se non incolmabile, di complesso arginamento soprattutto per Germania e Regno Unito. Seguono Danimarca, Grecia, Irlanda, Paesi Bassi e Spagna. Norvegia, Finlandia e Svezia, di contro, sono i Paesi dove il gap è meno preoccupante: un primato che non stupisce, sia per l’ampio ricorso alle risorse idroelettriche che per la mentalità da sempre attenta ad ogni innovazione a tema green. E l’Italia? Come si posiziona?

Il nostro Paese, come quello dei cugini francesi, non se la cava affatto male, anzi. Tra i vari parametri presi in esame l’Italia risulta più o meno sempre nella fascia mediana della classifica. Certo, anche lo stivale s’avvantaggia di punti dovuti al maggior accesso all’energia idroelettrica. Ben si difende anche per diffusione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici (la cui presenza sul territorio nazionale resta però inferiore all’1%), e se le pompe di calore coprono circa il 10% del mercato, ancor meglio si può dire per i contatori smart, che risultano particolarmente radicati. Un successo? Così e così. Bene (per ora) per una nazione che è cronicamente lenta ad ammodernarsi, ma certo non bisogna accontentarsi e dormire sugli allori…

Lo sprone di EATON

“La generazione di energia rinnovabile variabile dev’essere abbinata alla flessibilità sul lato della domanda – insiste la società americana –, serve potenziare il supporto alle tecnologie abilitanti, come le infrastrutture EV charging o l’energy storage”.

Dell’energy storage in particolare, da sempre fiore all’occhiello di EATON, abbiamo spesso parlato nei nostri articoli. Qualità costruttiva, attenzioni green, interfaccia smart di ultima generazione: con le soluzioni energy storage di Eaton c’è solo l’imbarazzo della scelta (e non certo quello di non fare la propria parte per il futuro del pianeta).

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